Il CBD, così come il THC ed altri cannabionidi, si è rivelato efficace nel contrastare il dolore cronico e neuropatico, in una serie di patologie. Un esempio è il trattamento del dolore associato all’HIV. 

Dopo aver seguito 16 pazienti che riferivano benefici riguardo al dolore percepito dopo aver fumato cannabis per una settimana, i ricercatori dell’Università di San Francisco, guidati dal dottor Donald Abrams, hanno condotto uno studio randomizzato con un gruppo di controllo.

Sono stati seguiti 56 pazienti al General Clinical Research Center e i risultati sono stati presentati nel 2005 ad un congresso della IACM. Nelle conclusioni si spiega che: “L’assunzione di cannabis è efficace nel ridurre il dolore neuropatico cronico così come il dolore acuto. L’ampiezza della risposta nel dolore neuropatico è simile a quanto visto con il gabapentin, un farmaco ampiamente utilizzato per la neuropatia nell’HIV”.
La cannabis in generale, ed anche quella con alto contenuto di CBD, si è rivelata efficace nel trattamento della fibromialgia.
In uno studio con 26 pazienti con fibromialgia, che erano stati trattati in due ospedali in Israele (Laniado Hospital di Kiryat Sanz e Nazareth Hospital di Nazareth) la cannabis ha migliorato i sintomi della patologia. L’età media dei pazienti era di 37,8 anni e il dosaggio medio di cannabis era di 26 grammi al mese. Tutti i partecipanti hanno completato un questionario per la valutazione della gravità della fibromialgia (Revised Fibromyalgia Impact Questionnaire). I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Clinica Rheumatology e nelle conclusioni i ricercatori fanno notare che: “Il trattamento con cannabis medica ha significativi effetti favorevoli sui pazienti affetti da fibromialgia, con pochi effetti collaterali”. Dopo l’inizio del trattamento con cannabis, tutti i pazienti hanno riportato un miglioramento significativo in ogni parametro del questionario e 13 pazienti (50%) hanno interrotto l’assunzione di altri farmaci per la fibromialgia. Otto pazienti (30%) hanno avuto effetti avversi molto lievi. Di recente la Regione Emilia-Romagna è stato il primo ente pubblico italiano ad aver creato un ampio documento per la diagnosi ed il trattamento della patologia spiegando che: “Verso il futuro lo sguardo che il gruppo di lavoro vuole proporre con il documento è rivolto a promuovere e incentivare la ricerca, in particolare sui cannabinoidi e sulle interazioni con l’alimentazione; unico modo concreto per rispondere adeguatamente ai bisogni dei pazienti, contrastando l’estrema proliferazione di fantomatiche cure che danneggiano la salute e il portafoglio delle persone con fibromialgia”.
In generale diverse recenti ricerche hanno ancora una volta evidenziato che i cannabinoidi sono degli importanti modulatori del sistema immunitario e che quindi possono avere un ruolo nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche e secondo uno studio del 2000 il CBD può essere ad esempio efficace per il trattamento del dolore nell’artrite reumatoide.

 

Fonte: DolceVitaonline  

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