La marijuana o cannabis light è stata legalizzata in Italia in seguito alla legge n.242 del 2 dicembre 2016, quindi possedere confezioni sigillate e che riportino tutte le istruzioni per l’uso, non costituisce più un reato. La questione, invece, si fa molto più complessa sul trasporto di questo prodotto sui mezzi pubblici e specialmente in aereo, dove i controlli sono molto rigidi per motivi di sicurezza e dove non ci sono delle normative precise.

Nonostante tantissimi studi in ambito scientifico riconoscano l’utilità della canapa per contrastare molte tipologie di malattie, problematiche fisiche e psicologiche, molti l’associano ancora ad una droga, senza distinguerla dalla versione light (quella con bassi livelli di THC) e quindi portare con sé queste sostanze suscita sospetto.

Visto che il gusto e il profumo della cannabis light è pressocché identico a quello della marijuana psicotropa (anche per i cani antidroga è davvero impossibile distinguere la differenza), recarsi in aeroporto in possesso di questo prodotto potrebbe portare a spiacevoli perquisizioni o ad un fermo di polizia.

Anche se il fermo di polizia non può condurre in alcun modo a sanzioni se la bustina ha il sigillo integro ed è accompagnata dallo scontrino fiscale che testimonia la legalità dell’acquisto, si sconsiglia il trasporto delle infiorescenze di cannabis legale in aereo.  

La stessa cosa vale nel caso di trasporto di marijuana terapeutica, anche se accompagnata da ricetta medica che attesta la legalità (si incorre in ritardi indesiderati per il controllo dei bagagli in modo più approfondito).

Diversamente è per l’olio di CBD perché considerato un integratore alimentare legale e la confezione non necessita di avere il sigillo intatto.

Dunque, anche se non costituisce un reato, finché non ci saranno delle disposizioni più chiare, il possesso di Cannabis Light e prodotti derivati in aeroporto o su voli nazionali potrebbe ancora essere un problema spinoso da gestire.

Sui voli internazionali è invece assolutamente da evitare il possesso sia di infiorescenze che di olio di CBD, visto che non tutti i paesi dispongono degli stessi valori limite circa il THC e la quantità che ogni individuo può possedere. 

Anche se ci sono paesi in cui la marijuana è completamente legale pure nella versione psicotropa, pochissimi sono quelli che considerano altrettanto legale il trasporto in aereo (California e Canada). In molte nazioni difatti ci sono pesanti sanzioni in altre, pene molto gravi, fino alla detenzione dai 3 ai 15 anni in base alle quantità, quindi sconsigliamo di recarsi in aeroporto con questi prodotti.